Sui monti Peloritani, in provincia di Messina, ci sono due mete imperdibili: Castroreale e il Parco Museo Jalari.

Volevamo visitare Castroreale da quando si è classificato secondo nella competizione “Borgo dei borghi” nel 2018. Non sapevamo però che a pochi chilometri di distanza si trovasse un altro luogo altrettanto interessante, il Parco Museo Jalari.

Castroreale, uno dei borghi più belli d’Italia

Castroreale ti incanta già da lontano, quando lo scorgi arroccato sul colle Torace a 394 m. s.l.m.

I rumori e la vivacità che in estate caratterizzano i paesini sulla costa tirrenica messinese (Milazzo dista meno di 40 km) lasciano gradualmente spazio a una quiete e a un silenzio interrotti soltanto dal canto degli uccelli e dal fruscio delle foglie sugli alberi.

Il panorama che si apre davanti agli occhi quando, man mano che si sale verso il borgo, si volge lo sguardo verso la costa è altrettanto meraviglioso. Nelle giornate limpide, infatti, si possono scorgere la piana di Milazzo e le isole Eolie.

Proprio all’ingresso del paese c’è una panchina all’ombra degli alberi dove potete fermarvi per ammirare il panorama prima di dedicarvi alla visita del borgo.

 

Panchina Castroreale

Un tuffo nel passato

Il borgo medievale di Castroreale ha una storia molto ricca. Le sue origini sono piuttosto incerte, ma nel 1324 fu insignito del titolo di Fedelissima degli Aragonesi per l’impegno dimostrato nella lotta contro gli Angioini durante la rivolta dei Vespri siciliani.

Passeggiare lungo le sue stradine con la caratteristica pavimentazione in pietra, detta jacatu nel dialetto locale, vi porterà indietro nel tempo.

 

Castroreale: antiche chiese e panorami mozzafiato

L’edificio più  imponente, che noterete già all’ingresso del paese, è il Duomo di Santa Maria Assunta, risalente al xv secolo. Oltre a varie opere degne di nota, sul pavimento di marmo è tracciata una delle otto meridiane a camera oscura della Sicilia (l’unica funzionante nella provincia di Messina). 

Al fianco del Duomo si apre la Piazza delle Aquile, una terrazza da cui si gode una bella vista sul golfo di Milazzo e sulle isole Eolie.

 

Piazza delle aquile panorama

Percorrendo corso Umberto, anticamente chiamato via Artemisia, si giunge alla parte occidentale del borgo, da dove lo sguardo spazia sui monti Peloritani.

Sulla sinistra un’altra delle tante chiese di Castroreale. La chiesa della Candelora, dedicata al culto della purificazione di Maria, era probabilmente la cappella del castello di Federico II d’Aragona. Danneggiata due volte dai terremoti, è stata ogni volta sapientemente restaurata. All’interno si può ammirare una bellissima tribuna di legno, riccamente intagliata e ricoperta di oro zecchino con al centro una statua della Madonna. Purtroppo non sempre è aperta, ma se verrete il 2 febbraio, potrete assistere alla festa della Candelora e acquistare prodotti tipici nelle bancarelle della fiera allestita per l’occasione.

Salendo per le scale proprio dietro la bella fontana con l’aquila e svoltando poi a sinistra, ci si ritrova nel cuore del quartiere ebraico o Giudecca. Qui viveva una numerosa  comunità ebraica, della cui Sinagoga rimane oggi soltanto un suggestivo arco.

Su piazza Sandro Pertini si affacciano il Palazzo Peculio, che ospita il Municipio, e il bel campanile adiacente alla chiesa del Santissimo Salvatore

 

Palazzo Peculio Castroreale

Poco più avanti una terrazza con un arco fa da cornice a un altro meraviglioso panorama sulle alture circostanti. 

Del castello fatto costruire nel 1324 da Federico II di Aragona rimane soltanto la torre che porta il suo nome. Purtroppo noi abbiamo potuto vederla soltanto dall’esterno perché c’erano dei lavori di manutenzione in corso.

Tra le altre numerose chiese di Castroreale citiamo la Chiesa di Santa Maria del Gesù, risalente al 1424, e la Chiesa di Sant’Agata, in cui è conservato il Santissimo crocifisso in cartapesta, chiamato “Cristo lungo”, portato in processione per ricordare la miracolosa liberazione dal colera nel 1854.

A Castroreale ci sono anche un interessante Museo della Moto, in cui sono conservati esemplari molto rari a partire dagli anni ’30, e un Planetario.

Mangiare vegano a Castroreale

Per i pasti, vi consigliamo il ristorante “Al Duomo – Grani antichi e caffè”. Rivolgetevi a Diego, argentino di origini siciliane che non si è sottratto al richiamo della sua terra. Dalle sue parole si coglie tutta la bellezza di questo borgo incastonato tra il mar Tirreno e i monti Peloritani, ma anche una nota di amarezza per la scarsa valorizzazione delle sue risorse. Diego sarà ben lieto di preparare per voi degli squisiti piatti a base di verdure di stagione. Non perdetevi la deliziosa caponata e la pasta fresca preparata con farina di grani antichi (Senatore Cappelli, Russello, Timilia o Tumminia, Arcangelo, Core) e condita con pesto di zucchine e noci o con pomodoro e melanzane. Se lo avvertirete in tempo preparerà per voi anche il dolce.

 

Ristorante Castroreale

Annesso al ristorante c’è anche il bar, dove abbiamo gustato un buon cappuccino con latte vegetale e dei biscottini vegani.

A pochi km da Castroreale, il Parco Museo Jalari

Dopo esservi rifocillati, saltate in macchina e dirigetevi verso il Parco Museo Jalari, un’altra meta da non perdere sui monti Peloritani!

Nonostante in linea d’aria sia molto vicino, per raggiungerlo dovrete tornare verso Barcellona Pozzo di Gotto. Lungo la strada potete fare una breve sosta per vedere il tempio di Santa Venera, costruito davanti alla grotta in cui sarebbe vissuta la Santa, nata in questo territorio.

Tempio di Santa Venera

 

Il Parco Museo Jalari vi sorprenderà.
Già lungo a strada, ancor prima di arrivare, verrete accolti da enormi sculture in pietra bianca. Jalari in arabo significa proprio “pietra luccicante”.

Ingresso Parco Jalari

Il parco, che si estende su una superficie di 35 ettari, è nato dall’idea onirica delle famiglie Pietrini e Giorgianni. Tutte le sculture, e vi assicuro che sono davvero moltissime, sono state realizzate dal prof. Mariano Pietrini.

Sculture Parco Jalari

Le potrete osservare mentre passeggiate lungo viali dai nomi suggestivi; partendo dalla “Confusione”, si procede lungo la “Riflessione”, il “Dolore”, l’“Amore”, la “Creatività” fino ai “Sogni”. Nel frattempo potrete osservare anche le originali architetture ideate da Salvatore Pietrini, con le cupole tondeggianti, le merlature tipiche dei castelli normanni e le colonne greche.

Parco museo Jalari

Inoltre nelle 42 botteghe artigiane, in cui sono conservati oltre 15.000 reperti, si respira l’atmosfera di un tempo.

Tornati a Castroreale, ci siamo fermati a osservare il tramonto. Il luogo migliore per farlo è la stradina che scende accanto al Duomo; ci si può sedere sul muretto e aspettare che il sole si immerga nelle acque del mar Tirreno.

Tramonto a Castroreale