Viaggiare in camper consente una grande libertà sia negli spostamenti sia nell’organizzazione della giornata. Avere una cucina sempre con sé è una grande comodità, anche se noi spesso non abbiamo voglia di cucinare. A volte perché siamo troppo stanchi, a volte perché desideriamo assaggiare la cucina locale. Abbiamo sempre pensato che anche il gusto contribuisce all’esperienza del viaggio e alla conoscenza dei luoghi, ma questo rappresenta spesso un tasto dolente per noi vegani. In Albania però è piuttosto facile mangiare vegano perché la tradizione culinaria comprende diversi piatti a base vegetale.

Fortemente influenzata dai 500 anni di dominazione ottomana, la cucina risente anche delle contaminazioni italiane (non dimentichiamo infatti la colonizzazione del nostro paese dal 1939 al 1943) e, soprattutto al sud, greche.

Mangiare vegano in Albania: lo street food

I byrek

Una menzione speciale merita il byrek, che siamo certi che vi verrà in aiuto in tante situazioni. Lo si trova infatti un po’ dappertutto ed è un’ottima soluzione per uno spuntino o un pranzo al volo quando non si ha tempo o voglia di sedersi al ristorante.

Byrek vegano Albania

Il byrek (si pronuncia “biurek“) è una sorta di torta salata di origine turca, infatti “bur” significa arrotolare in turco. L’ingrediente principale è la pasta fillo, una varietà di pasta sfoglia sottilissima preparata senza burro. I byrek possono avere ripieni diversi. Li si trova con carne e formaggio, ma anche in versione vegana. Noi li abbiamo assaggiati con gli spinaci, i pomodori, le patate e la zucca. Accertatevi sempre che non ci sia il formaggio, perché ci è capitato che, pur avendolo specificato, nel ripieno di verdure ci fossero anche pezzetti di formaggio tipo feta.

Nella regione di Korçë (Corizza) potrete assaggiare una versione un po’ diversa del byrek, chiamata lakror. Il suo nome deriva da lakër, che in albanese vuol dire cavolo.

Lakror Albania

Noi abbiamo avuto la fortuna di mangiarlo quando ci siamo fermati a trascorrere la notte a Vila Verd, sulla strada che porta a Korçë. Oltre ad affittare camere e a dare la possibilità di campeggiare in giardino, funge anche da ristorante. Essendo arrivati al tramonto, Vasili e sua moglie Olja hanno subito acceso il caratteristico forno a legna (chiamato sac) costituito da una teglia rotonda con coperchio a campana.

Albania vegana

Il lakror ripieno di cipolla, pomodori e peperoni era enorme, ma noi eravamo affamati e lo abbiamo mangiato tutto, con grande sorpresa di Olja.

 

Mangiare vegano in Albania al ristorante

Al di fuori di Tirana, è difficilissimo trovare ristoranti vegani o vegetariani, ma questo non rappresenta un problema. Pressoché in tutti i ristoranti albanesi  si trovano infatti, oltre ai byrek, dei piatti di verdure. Oltre alle insalate e alle onnipresenti verdure grigliate, ci sono anche delle opzioni davvero squisite.

Il Patëllxhan i mbushur è un delizioso piatto di melanzane al forno ripiene di verdure. In alcuni ristoranti, in particolare a Gjirokastër (Argirocastro), questo piatto è chiamato Imam bajaldi.

Patëllxhan i mbushur

Speca të mbushur è invece il nome dei peperoni ripieni di riso e verdure. Solitamente non c’è né carne né formaggio, ma chiedete sempre per maggiore sicurezza.

Un altro piatto molto diffuso di origine greca è il Japrak o Sarma. Si tratta di involtini di foglie di vite ripieni di riso in bianco con erbe aromatiche, tra cui la menta.

Il riso pilaf è un contorno che si può ordinare in quasi tutti i ristoranti, anche se bisogna verificare che non sia cotto nel brodo di carne, invece non sono sicuramente vegani i Qifqi.  Nonostante ci fosse stato assicurato il contrario (ma probabilmente il concetto di vegano non è ancora molto diffuso nel paese), queste palline fritte di riso, aromatizzato di solito con menta, non sono vegane perché contengono uova. Ce ne siamo resi conto soltanto dopo averli assaggiati.

Mangiare vegan in Albania

Naturalmente è possibile trovare anche delle zuppe di verdure oppure legumi. In un ristorante di Tirana, per esempio, abbiamo mangiato un piatto di Fasule pllaqi, grossi fagioli bianchi cucinati nella terracotta.

Pur essendo passati da Përmet, piccola cittadina a metà strada tra Gjirokastër e Korçë, non siamo riusciti ad assaggiare il Gliko (presidio slow food). È una conserva di frutta (ciliegie bianche, prugne, fichi o albicocche) o verdura, come le melanzane, cotta con zucchero e succo di limone. Ogni prodotto richiede una preparazione specifica. Molte famiglie lo preparano in casa, ma soltanto un paio di aziende lo produce per il mercato.

Brutte notizie invece per quel che riguarda i dolci. Influenzati dalla tradizione turca, contengono solitamente tanto miele, oltre a latte e uova.

Se conoscete qualche dolce albanese vegano, fatecelo sapere nei commenti e magari proveremo a prepararlo a casa.

Cosa bere in Albania

Noi non siamo grandi bevitori, anzi potremmo dire che siamo quasi astemi, ma in estate ogni tanto ci concediamo una bella birra fredda.

In Albania la birra più amata è senza dubbio la birra Korça, che ha una storia legata alla nostra Italia. Fu proprio un italiano infatti, Umberto Umberti, a fare un investimento di 950.000 franchi per avviare la produzione di birra insieme a un socio albanese, Selim Mborijen. A Korçë è possibile visitare la fabbrica del 1929, che ha però dei nuovi impianti, e mangiare al ristorante della Birreria.

Bevande Albania

Se vi piacciono le bevande alcoliche, non potrete non assaggiare la raki, un distillato ricavato da more, gelsi, prugne o uva. Siamo certi che qualcuno ve la offrirà, perché gli albanesi sono un popolo davvero molto ospitale e renderanno il vostro viaggio ancora più piacevole.

Una bevanda analcolica diffusa è il lëng shege, ottenuta dalla fermentazione del melograno e utilizzata come digestivo. Lo si può bere da solo o miscelato con acqua o grappa.