Nella Val di Taro, nel cuore dell’Appennino tosco-emiliano, c’è un vero paradiso vegano, anzi, come amano chiamarlo i proprietari, un “taradiso”.

Quando, cercando sul web, ci siamo imbattuti sull’Agriturismo biovegan “Il Borgo di Tara, abbiamo pensato che non potevamo lasciarcelo sfuggire! E così, quando abbiamo organizzato il nostro viaggio in Emilia Romagna, abbiamo prenotato subito la nostra camera lì ed è stata davvero una bella sorpresa!

Anzi, le sorprese sono cominciate ancora prima di arrivare, quando lungo la strada abbiamo visto qualcosa muoversi tra gli alberi… caprioli!! Ci siamo fermati e li abbiamo osservati in silenzio fino a quando non sono spariti tra la vegetazione.

Il Borgo di Tara: un paradiso vegano nella Val di Taro

A soli 15 minuti d’auto da Borgo Val di Taro, nella frazione di San Pietro a Tovi, il Borgo di Tara è completamente immerso nella natura. Neanche il gps è in grado di indicare la strada per il taradiso, ma i proprietari si premurano di dare tutte le informazioni necessarie per arrivare facilmente.

Dopo aver guidato su strade ombreggiate e su un ultimo breve tratto sterrato, siamo arrivati a un piccolo borgo in pietra risalente alla metà del 1800, che Luca e Stefania hanno restaurato utilizzando materiali naturali ed ecocompatibili (vernici vegan, terra cruda, pietra locale)

Il Borgo di Tara

Siamo stati subito accolti da Mister Cane, che è sempre felicissimo quando arrivano gli ospiti e aspetta con ansia di poterli accompagnare durante le passeggiate nei boschi lungo i sentieri segnalati dal CAI (Club Alpino Italiano). A poca distanza c’è anche l’Oasi WWF dei Ghirardi, 600 ettari di riserva che può essere visitata liberamente tutti i giorni. Appena entrati, è arrivata anche Nina, una cagnolona gigante un po’ schiva, ma dolcissima.

Relax Val di Taro

Siamo rimasti incantati dal panorama che si gode dal terrazzo. Il borgo di Tara infatti si trova a 700 metri slm, per cui c’è una bellissima vista sui monti circostanti e sulla vallata.

Comfort e buon cibo nel paradiso vegano nella val di Taro

Ci siamo sistemati nella nostra camera al piano terra con il letto a baldacchino e il pavimento in pietra, una delle tre di cui l’agriturismo dispone.

Camera Borgo di Tara

Dopo un po’ di relax e una passeggiata nei boschi circostanti, eccoci pronti per la cena, che viene servita su un grande tavolo di rovere nella sala in cui c’è anche un bel camino.  Luca e Stefania ci spiegano che per le pietanze, preparate nella cucina a legna adiacente, utilizzano cereali provenienti da produttori locali. Stesso discorso per il grano, che loro macinano con un mulino semiprofessionale per poi fare il pane.

Cena vegana Borgo di Tara

Autoproducono anche le bevande vegetali con cui abbiamo fatto colazione l’indomani mattina, insieme alle marmellate fatte in casa, ai pancake e a una deliziosa fetta di torta al cioccolato.

Colazione vegana Borgo di Tara

La mattina mi sono alzata molto presto per vedere l’alba sulla vallata ammantata dalla nebbia e ho fatto amicizia con i cavalli che pascolano liberi nei dintorni. Dopo la colazione, ci siamo fermati a chiacchierare un po’ e poi siamo ripartiti per esplorare un po’ i dintorni.

Alba Borgo di Tara

L’incantevole borgo medievale di Corchia

Il borgo di Tara si trova in una posizione strategica, vicino al confine tra Emilia Romagna, Toscana e Liguria, quindi rappresenta un ottimo punto di partenza per visitare molti luoghi interessanti. Noi vi consigliamo l’incantevole Corchia, una frazione del comune di Berceto lungo l’antica via Francigena, che dista 22 km (poco più di mezz’ora in auto). 

Borgo di Corchia

Quando siamo arrivati, abbiamo avuto l’impressione di fare un salto indietro nel tempo perché ci siamo ritrovati in un borgo medievale perfettamente conservato. Tra le viuzze acciottolate, su cui si affacciano case in pietra con i vasi fioriti e sottopassi ad arco, la vita sembra scorrere ancora molto lentamente.

Corchia

Tra gli edifici spicca la chiesa di San Martino, ormai sconsacrata, con il suo alto campanile e la facciata a capanna. Le funzioni religiose vengono invece celebrate nella nuova chiesa costruita grazie ai finanziamenti degli abitanti emigrati in Francia e in America.

Chiesa di Corchia

Casa Corchia è invece un museo dedicato a Martino Jasoni, il pittore emigrato negli USA agli inizi del ’900, che studiò con Walt Disney e che nel 1924 ritornò a nel suo paese natale. Nonostante la sua partecipazione alla Biennale di Venezia nel 1936, il suo talento artistico venne pienamente riconosciuto soltanto dopo la sua morte. Il museo espone molti acquerelli e olii del pittore avanguardista.

I dintorni di Corchia

Nei dintorni di Corchia ci sono i resti delle antiche miniere di rame sul fianco del Monte Maggio. Sfruttate dal 1860, è possibile vedere i cunicoli tramite la stradina che i minatori utilizzarono fino al 1942.

È anche possibile percorrere il sentiero dei saggi, un percorso ad anello che unisce Corchia al borgo di Valbona attraversando un meraviglioso castagneto secolare.

Se anche voi amate i castelli, a circa 60 km si trova il castello di Torrechiara, uno dei più belli che abbiamo mai visitato