Tra tutti i castelli visitati nei nostri viaggi, quello di Torrechiara merita sicuramente una menzione speciale.

Siamo sempre stati affascinati dai castelli, anche quando si tratta di ruderi. Durante il nostro viaggio in Emilia Romagna non potevamo dunque perderci questo maniero quattrocentesco splendidamente conservato.

Edificato in cima a una collina a 278 metri s.l.m., domina il piccolo borgo medievale di Torrechiara, una frazione di Langhirano, in provincia di Parma.

Il castello di Torrechiara e la sua storia d’amore

La storia del castello di Torrechiara è legato a una romantica favola d’amore.
Per la sua posizione strategica alle porte della Val Parma, su questo colle erano già state edificate diverse fortezze sin dal periodo medievale, ma furono sempre distrutte.
Nel 1448 Pier Maria II de’ Rossi, la cui famiglia controllava vasti territori del parmense, diede inizio alla costruzione di un grande castello.
Torrechiara castello
Pare che esso servisse soprattutto come luogo per gli incontri romantici con la sua amante Bianca Pellegrini da Arluno, dama di compagnia della duchessa Bianca Maria Visconti.

Pier Maria II de’ Rossi e e Bianca Pellegrini

Pier Maria, conte di San Secondo, era un valoroso condottiero al servizio dei Visconti e degli Sforza, ma anche un colto intellettuale, amante della musica e della poesia, appassionato di astrologia, matematica e architettura. All’età di 15 anni sposò Antonia Torelli, dalla quale ebbe dieci figli.
Quando alla corte milanese incontrò l’affascinante e nobile Bianca, anch’ella sposata, esplose la passione. Una passione così intensa da aver bisogno di un luogo intimo e protetto per essere consumata. Il castello di Torrechiara doveva essere dunque una lussuosa garçonnière. Per questo il conte volle renderlo davvero speciale, affidando il compito di decorare le sale interne ai più importanti artisti della zona.
Camera d'oro Pier Maria e Bianca
Probabilmente i due ebbero anche un figlio, Ottaviano, anche se formalmente questi era considerato figlio di Bianca e del marito. Nel suo testamento il conte assegnò il maniero proprio a Ottaviano, il quale morì però prematuramente.
Alla morte del conte nel 1482, il castello fu quindi ereditato dal suo legittimo erede, Guido, sebbene il suo possesso durò pochi mesi. Espugnato dai milanesi, passò sotto il dominio francese quando questi conquistarono il Ducato di Milano nel 1499.
Da allora il castello ebbe numerosi proprietari fino a quando, nel 1911, fu dichiarato monumento nazionale e acquistato, vuoto, dal Demanio italiano.

Visitare il Castello di Torrechiara

Questo possente castello, che fa parte del circuito dei Castelli del Ducato, si scorge già da lontano con i suoi quattro torrioni quadrangolari e le mura difensive. Pare che le proporzioni di questi elementi siano rapportabili alle consonanze musicali, ispirate alla geometria pitagorico-platonica, che influenzò molto l’arte rinascimentale.

Castello Torrechiara Parma

Lasciata l’auto nel parcheggio e affrontata la ripida salita, si giunge all’ingresso del maniero. Attraverso un passaggio coperto, oltrepassata la biglietteria, si accede al Cortile d’Onore, su cui si affaccia anche la piccola chiesa di San Nicomede, la cappella di corte.

Cortile castello Torrechiara

Seguendo l’itinerario consigliato, vi ubriacherete di bellezza. Le sale si susseguono con i loro pregevoli affreschi. Ammirate la Sala degli Angeli, dei Paesaggi, della Vittoria, il Salone degli Stemmi e quello dei Giocolieri.

Sala degli acrobati

La Camera d’Oro

Il vero gioiello del castello è la Camera d’Oro, la camera da letto di Pier Maria e Bianca. Chiudete per un attimo gli occhi e immaginate il luccichio delle foglie di oro zecchino che rivestivano le formelle di terracotta nella parte inferiore delle pareti.

Gli affreschi, realizzati da Benedetto Bembo, sono una celebrazione dell’amore profondo che legava i due. Considerati una delle più alte espressioni pittoriche del gotico internazionale in Italia, ritraggono Bianca in visita nei vasti possedimenti del conte, dipinti con dovizia di particolari.

Camera d'Oro

Vi si possono ammirare anche i due stemmi dei due amanti e due cuori con le scritte “Digne et in aeternum” (“Degnamente e in eterno”) e “Nunc et semper” (“Ora e per sempre”).

Sullo stesso loggiato si snodano le quattro stanze dell’Aurora, del Meriggio, del Tramonto e della Sera.

Affreschi Torrechiara

Stupendo anche il panorama che si gode dal castello sia verso sud, dove la valle del torrente Parma si incunea tra i monti dell’Appennino, sia verso nord, dove lo sguardo spazia sulla Pianura Padana.

Panorama val Parma

Il castello nasconde anche delle segrete sotterranee, che però sono visitabili soltanto in alcune occasioni speciali.

Terminata la visita al castello, non dimenticate di fare una passeggiata tra le viuzze del piccolo borgo medievale all’interno delle mura fortificate.

Borgo di Torrechiara

Informazioni pratiche

Si può visitare il castello dal martedì al sabato dalle 9,00 alle 19,00. La domenica gli orari di apertura sono invece 10,00 – 18,30. L’ultimo ingresso è consentito mezz’ora prima della chiusura. Potete controllare eventuali variazioni degli orari qui.

Il biglietto d’ingresso costa 5 € e gli animali non sono ammessi. Noi avevamo il nostro cagnolino con noi e quindi siamo dovuti entrare separatamente per non lasciarlo da solo in auto.

Abbiamo avuto difficoltà a trovare un ristorante in cui mangiare vegano nei dintorni del castello di Torrechiara. Potreste recarvi a Parma, che dista 18 km (circa mezz’ora in auto), ma se volete pernottare in un posto speciale vi consigliamo Casa Corra. Distante circa 35 km (circa 45 minuti), qui potrete mangiare vegano e dormire in una yurta o in una casetta di legno immersa nel bosco. Ve ne abbiamo parlato in questo articolo.