Se guardare un’opera d’arte può suscitare forti emozioni, pensate quanto possa essere toccante dormirci dentro!
A Castel di Tusa, in provincia di Messina, su una piccola baia con acque cristalline si affaccia l’albergo museo d’arte contemporanea Atelier sul Mare.
È uno di quei luoghi che ti entrano nell’anima, continuando a nutrirla anche quando sei andato via. Io, Raffaella, lo avevo visitato nel 1998 e mi ero ripromessa di tornare per dormire nella stanza che più di tutte mi aveva emozionato. Finalmente, dopo oltre vent’anni, sono riuscita a realizzare questo desiderio ed è stato magico così come lo avevo immaginato, anzi forse ancor di più!
Inaugurato nel 1991, questo “museo abitabile” è nato dalla mente creativa di Antonio Presti nell’ambito del progetto di Fiumara d’Arte, il parco di sculture monumentali più vasto d’Europa. Il mecenate siciliano ha affidato la realizzazione di metà delle 40 stanze dell’hotel ad artisti provenienti da tutto il mondo. Venti capolavori di arte contemporanea che sono un omaggio alla bellezza.
“Devozione alla bellezza” sono infatti le parole che accolgono gli ospiti alla reception.
Sulle pareti della hall gli articoli nazionali e internazionali dedicati negli anni a questo progetto, che potrebbe sembrare utopistico, ma, come Presti ama ripetere: “Utopia non è ciò che non si può realizzare, ma ciò che il sistema non vuole che si realizzi”.
Le camere d’arte dell’Atelier sul Mare
Noi abbiamo deciso di trascorrere due notti all’Atelier sul Mare, dove fortunatamente si ha la possibilità di cambiare camera ogni giorno.
La stanza del rito della luce
Questa era la prima stanza che avevamo scelto. Realizzata da Antonio Presti, è un omaggio ai poeti nazionali e internazionali intervenuti nelle varie edizioni del Rito della luce, che si svolge ogni anno alla Piramide del 38° parallelo. Ci aveva affascinato con le sue pareti dorate e il connubio tra il calore del legno e la freddezza del metallo.
La Stanza della Luce
Per un malinteso, la receptionist ci accompagna invece nella Stanza della Luce. Sebbene ci siamo subito resi conto dell’errore, non abbiamo detto nulla perché non appena entrati, siamo stati investiti da un’energia incredibile, difficile da descrivere. Apparentemente si tratta di una stanza di un bianco candido con soltanto un letto al centro altrettanto candido. Quando la porta si chiude dietro di noi, ecco la magia. Accesa la lampada di Wood, che emette una luce ultravioletta, le pareti e il soffitto si illuminano di segni fluorescenti e si leggono le parole “Spazio. Eterea. Forma. La luce è vita”.
Tramite un interruttore si possono accendere le luci sotto il letto. I colori si alternano e così ci si lascia avvolgere dalla passione del rosso, dalla serenità del blu, dall’energia del giallo, dalla spiritualità del viola, dall’armonia del verde…
Dormire in questa stanza, realizzata dal regista e designer Pepi Morgia, è stata davvero un’esperienza indimenticabile.
Agli ospiti dell’hotel, ma anche a chi non pernotta qui, viene data la possibilità di visitare le camere d’arte. Solitamente un cartello all’esterno dell’albergo indica gli orari delle visite guidate.
Non vi descriveremo tutte le ventuno stanze, che potrete trovare sul sito dell’hotel, ma quelle che ci hanno colpito di più, sperando magari di poter aiutarvi nella scelta. Alla fine vi riveleremo anche la nostra preferita!
Linea d’ombra
L’artista siciliano Michele Canzoneri ha voluto dare a questa stanza un forte significato simbolico. Il letto galleggia al centro come una zattera in mezzo al mare, mentre sul pannello di vetro laterale è disegnata la linea del vento, come i marinai chiamano l’effetto Fata Morgana (i miraggi sopra la linea dell’orizzonte).
Meravigliosa la vasca ricavata direttamente dalla terrazza coperta e in cui si può fare il bagno osservando il mare. Se però amate la privacy quando andate in bagno, tenete conto che i sanitari sono contenuti in dei barili alle spalle del letto.
Trinacria
Oltre alla magnifica Piramide del 38° parallelo, lo scultore Mauro Staccioli ha ideato anche questa stanza. Una massiccia e pesante porta rossa, che si apre facendo ruotare la particolare chiave cilindrica nella serratura, dà l’impressione di passare attraverso una stretta fessura in una parete rocciosa.
Ispirata alla forma della Sicilia (il letto e la scultura centrale sono triangolari) e ai suoi colori (il nero e il rosso del vulcano e della lava), questa stanza un po’ scura trasmette tutta la passionalità siciliana.
Stanza dei Portatori d’Acqua
Aprendo la porta, su cui la scritta “Io sono acqua” ci ricorda che il nostro corpo è costituito da circa il 70% di acqua, si accede a due ambienti. Uno freddo, rivestito di alluminio e con grossi cristalli di sale, che evoca aridità e assenza di acqua; l’altro con i caldi colori del rame che ricopre le pareti e illuminato da una grande finestra sulla baia.
Ai piedi del letto, una fonte di pietra in cui l’ospite verserà acqua con petali di rosa e foglie di limone per lavarsi il viso al risveglio. Un rito per non dimenticare di essere portatore d’acqua.
Terra e Fuoco
Questa è un’altra stanza che ci è piaciuta molto. Centinaia di frammenti di terracotta alle pareti, al soffitto e al pavimento circondano il letto sospeso e la sedia-scultura in ferro.
Per l’artista Luigi Mainolfi quest’ultima rappresenta, con i suoi intrecci, una metafora dell’esistenza con i suoi passaggi, le soste e le accelerazioni. Anche in questa stanza c’è un’ampia vetrata da cui ammirare la baia di Castel di Tusa.
Altre camere d’arte
Tra le altre camere d’arte, vi segnaliamo Il Nido di Paolo Icaro, con il suo letto circolare da cui si gode la vista del mare, e La stanza dell’Opra, realizzata dal maestro dell’opera dei pupi siciliani Mimmo Cuticchio.
La Torre di Sigismondo, che il regista Raúl Ruiz creò come set per il suo film, ha un grande letto rotondo e girevole avvolto da nude pareti nere. Sembra un ambiente asfissiante, ma due manopole permettono di aprire il soffitto così che lo sguardo possa spaziare sul cielo infinito.
La Stanza della Pittura comprende due ambienti le cui pareti sembrano delle tele sulle quali sono state tracciate linee colorate, dando l’impressione di stare all’interno di un quadro astratto.
Infine l’essenziale e meditativa Mistero per la Luna dell’artista giapponese Hidetoshi Nagasawa, creatore anche dell’opera “Stanza di Barca d’Oro” di Fiumara d’Arte, la suggestiva Lunaria – Contrada senza nome, che racchiude 12 sculture ricavate da due tronchi di ulivo, e Su Barca di Carta m’Imbarco di Maria Lai, in cui ci si può abbandonare a un viaggio dai fondali marini allo spazio cosmico.
La nostra scelta
La camera di cui mi sono innamorata a prima vista e che non ha deluso le aspettative è La Stanza del Profeta – Omaggio a Pier Paolo Pasolini di Antonio Presti.
Girando una piccola chiave, la stretta porta sulla quale sono riportati i versi di una poesia profetica di Pasolini si abbatte lentamente. Per entrare è quindi necessario calpestare le parole dell’artista assassinato nel 1975. Si percorre un lungo corridoio buio, che suscita un po’ di inquietudine e molta curiosità. Oltrepassata la tortuosa parte finale del corridoio con specchi alle pareti e al soffitto, che creano una sensazione di disorientamento, si giunge a un ambiente da mille e una notte. Un’ampia camera con le pareti di paglia e fango su cui si aprono delle feritoie luminose.
Lungo il perimetro gli stessi versi della porta d’ingresso, ma scritti in arabo. Al centro della stanza un grande letto e di fronte una vetrata che permette allo sguardo di spaziare sulla baia. Noi abbiamo tenuto le ante aperte tutta la notte e ci siamo svegliati avvolti dalla luce dell’aurora. Rimanendo a letto, abbiamo potuto ammirare il sole sorgere dal mare, mentre la stanza si tingeva di un meraviglioso colore dorato.
Sotto la vetrata è conservata la sabbia proveniente dall’Idroscalo di Ostia, dove Pasolini fu ucciso.
La camera comprende un altro ambiente con due letti singoli e un bagno molto particolare. Una griglia metallica al posto del pavimento, spranghe e tubi metallici da cui l’acqua fuoriesce con forte pressione e un’enorme ventola sul soffitto rendono un gesto quotidiano come la doccia un’esperienza simbolica.
Insomma, in queste camere abbiamo vissuto un’esperienza onirica, anche quando eravamo svegli!
I servizi dell’Atelier sul Mare
L’Atelier sul Mare dispone di una stupenda sala ristorante le cui sedie hanno altissimi schienali in legno, che danno l’impressione di essere all’interno di una foresta. Purtroppo quando siamo andati noi il ristorante era chiuso, ma abbiamo consumato qui la colazione.
Una piccola nota negativa riguarda proprio la colazione perché le uniche opzioni disponibili per noi vegani erano il latte di riso, le fette biscottate, il pane e la marmellata.
Ci sono anche due bar. Quello al piano inferiore si trova accanto al laboratorio di ceramica, dove è anche possibile acquistare gli oggetti esposti. Il bar mette a disposizione una biblioteca, da cui si può scegliere un libro da sfogliare mentre si consuma.
Il bar estivo, Barcollando, si trova in un edificio adiacente all’albergo. Noi abbiamo cenato qui con bruschette, cous cous con verdure e caponata.
Infine, proprio di fronte all’Atelier sul Mare troverete una deliziosa spiaggia di sassi con un mare limpido in cui potervi rilassare.
2 Comments
Elena Balestri
Luglio 7, 2021 @ 16:50
Sono perfettamente d’accordo con Antonio Presti
Primo o poi pernotterò in questa meraviglia! Grazie per averne condiviso l’esistenza. 😊
Raffaella e Stefano
Luglio 17, 2021 @ 05:32
Grazie a te, Elena!
D’altra parte siamo convinti che la bellezza debba essere condivisa!
Ti auguriamo di poter trascorrere presto una o più notti in una di queste camere e siamo certi che sarà un’esperienza indimenticabile!