La regione del Kakheti può essere considerata “il vigneto della Georgia” ed è famosa per la produzione di ottimi vini, che competono con quelli italiani e francesi. Ma il Kakheti ha anche molto altro da offrire: antichi monasteri, castelli, cittadine romantiche e vallate silenziose.
Oltre a Sighnaghi, la città dell’amore, e al Monastero di Bodbe, di cui vi abbiamo parlato in questo articolo, vi proponiamo altre mete interessanti nella parte più settentrionale della regione, che possono essere visitate in una giornata.
Tenuta Chavchavadze
La prima tappa è la Tenuta Chavchavadze, di cui è possibile visitare gli interni che sono stati restaurati nello stile del XIX secolo (non si possono scattare foto nel museo).
Il palazzo appartiene ancora agli eredi del principe Aleksandr Chavchavadze. Nato nel 1786 in Russia, dove il padre era ambasciatore, la sua era una nobile famiglia georgiana elevata al rango di principe dal re Costantino II. Oltre a essere un generale dell’esercito russo, poi esiliato perché partecipò alla ribellione contro il dominio russo, egli era anche un celebre poeta e traduttore romantico. Introdusse in Georgia gli ideali dell’Illuminismo, ma anche il biliardo, il pianoforte a coda e la carrozza trainata dai cavalli.
I giardini della Tenuta Chavchavadze
Molto belli sono i giardini, dove ci si può rilassare passeggiando nei viali ombreggiati tra aiuole con alberi secolari e piante esotiche. Nel giardino ci sono anche una piccola foresta di bambù e, all’inizio del viale dell’amore, un albero dei desideri. Il nome deriva dal fatto che la gente annoda ai suoi rami dei nastrini colorati esprimendo i desideri che stanno loro a cuore.
Ogni colore ha un suo specifico significato: il rosso simbolizza l’amore, il bianco l’innocenza e la purezza, il blu la salute e l’arancione è associato al successo e al coraggio. I nastrini possono essere acquistati nello shop che c’è all’interno della residenza.
Il principe Chavchavadze fu anche un ottimo viticoltore e introdusse delle tecniche europee innovative, integrandole con quelle tradizionali georgiane.
Ancora oggi le cantine della tenuta Chavchavadze contengono oltre 15.000 bottiglie, la più antica delle quali risale al 1814.
Essendo il Kakheti il vigneto della Georgia, anche chi, come noi, non è un grande estimatore dei vini, non può esimersi dall’assaggiarli!
Quando acquistate il biglietto per visitare la tenuta, vi consigliamo quindi di scegliere quello comprensivo di degustazione con uno o più vini.
Telavi, il capoluogo del Kakheti
Telavi, la città più grande della regione, ha avuto una storia molto travagliata, essendo stata distrutta prima dai mongoli nel XIII secolo e poi per ben due volte dai persiani nel XVII secolo.
L’edificio più interessante è il castello di Batonistsikhe, che fu la residenza dei re del Kakheti tra il XVII e il XVIII secolo. Il castello racchiude due chiese, le rovine di uno stabilimento balneare reale e il palazzo in stile persiano del re Erekle II. Quest’ultimo ospita il Museo di Storia, dove sono esposti molti reperti archeologici ed etnografici, e il Museo d’Arte.
Proprio di fronte al castello c’è un platano di circa 900 anni alto 46 metri. Nel suo enorme tronco cavo dal diametro di 3,6 metri quel giorno aveva trovato rifugio un cagnolino.
L’antica capitale Gremi
Lasciata Telavi, abbiamo percorso una ventina di chilometri per visitare Gremi, che fu capitale del Kakheti dal 1466 al 1672. Ciò che ne rimane oggi è un’interessante fortezza in mattoni rossi.
All’interno delle mura, la chiesa degli Arcangeli Michele e Gabriele ha delle pareti affrescate molto belle e conserva la tomba del re Levan, che la fece costruire nel 1565. Si può salire anche nella torre del XV secolo e visitare il piccolo museo.
Un buon pranzetto vegano sul lago
Per il pranzo David ci ha portato al ristorante Kudigora sulla riva del lago Ilia a soli 15 km da Gremi.
Anche se era un po’ tardi, i georgiani per fortuna amano mangiare e bere a qualsiasi ora e quindi la maggior parte dei ristoranti rimane aperta tutto il giorno.
Abbiamo scelto un tavolo sulla terrazza da cui si può ammirare un bel panorama e abbiamo mangiato terrine di patate, funghi (soko) e i Nigvzis Badrijani. Questa specialità georgiana, presente in quasi tutti i ristoranti, consiste in squisiti involtini di melanzane ripieni con una crema di aglio e noci. Se volete assaggiarli anche voi, qui trovate la ricetta.
Il tutto accompagnato dall’ottimo e fragrante pane georgiano (puri, პური), preparato con farina di grano, acqua e sale, senza alcun tipo di grasso. Tradizionalmente cotto nel tone, un profondo forno di argilla, viene chiamato per questo toni puri. Lo shots puri ha una tipica forma allungata con le punte ed è molto popolare.
Il Monastero di Nekresi
Dopo pranzo abbiamo visitato un altro monastero molto suggestivo, quello di Nekresi. Bisogna lasciare l’auto nel parcheggio e, se non si vuole percorrere a piedi il sentiero di circa 1,5 km in salita, si può approfittare della marshrutka che fa la spola.
Il complesso comprende diversi edifici: una basilica suddivisa in tre navate distinte che nei fatti formano tre chiese, una chiesetta del IV secolo, che è una delle più antiche della Georgia, e il palazzo vescovile.
Visita alle cantine del Kakheti, il vigneto della Georgia
La nostra giornata non poteva che concludersi con una visita in una delle innumerevoli aziende vinicole della regione. Noi abbiamo scelto le cantine Khareba, scavate in una collina per conservare i vini a una temperatura costante di 12‑14 gradi.
In 7,7 km di gallerie sono conservate ben 25.000 bottiglie! L’azienda produce oltre 40 tipi di vino usando più di venti diverse tipologie di uva. Ci sono vini prodotti sia con il metodo europeo sia con il metodo tradizionale. In questo caso il succo d’uva fermenta insieme alla polpa e ai semi in vasi di terracotta chiamati kvevris o qvevris, che vengono sotterrati facendone emergere solo la sommità.
Naturalmente nel costo della visita alle cantine è inclusa la degustazione.
Molto soddisfatti della giornata e con quell’allegria che ci accompagna sempre durante i viaggi, ma accentuata dagli assaggi degli ottimi vini, ci mettiamo in viaggio verso la capitale, dove ci aspetta il treno per Yerevan.
4 Comments
Benedetta
Febbraio 2, 2021 @ 19:00
Ci andrei a nozze in un posto così. Un luogo dalla storia antica e vocata al vino. In Sicilia esistono grandi viticoltori che si sono ispirati alla pratica delle anfore e all’insegnamento georgiano. Grazie mille per le info. Spero di riuscire ad andarci in futuro. Posso chiedervi da dove siete partiti? Viaggio in autonomia?
Raffaella e Stefano
Febbraio 4, 2021 @ 08:00
Ciao Benedetta, il nostro viaggio in Georgia è stato diviso in due parti. Abbiamo trascorso due giorni nel Kakheti mentre ci spostavamo dall’Azerbaigian all’Armenia, dato che i confini tra questi due paesi sono chiusi a causa del conflitto. Dopo aver visitato l’Armenia, siamo tornati in Georgia, dove abbiamo trascorso altri quattro giorni. Abbiamo organizzato noi, e per gli spostamenti abbiamo utilizzato sia il treno che l’auto con autista