Quando penso a un paesino incastonato nelle Dolomiti in inverno, lo immagino proprio come San Candido. Le case raccolte intorno alla piazzetta principale, i tetti e le strade imbiancate, i suoni ovattati dalla neve. Sullo sfondo l’imponente Monte Baranci. San Candido offre molte sistemazioni e rappresenta un ottimo punto di partenza per esplorare questa splendida zona dell’Alto Adige e i suoi meravigliosi laghi. Frequentato soprattutto per le sue piste da sci, questo delizioso borgo ha molto altro da offrire,anche a chi non è amante degli sport invernali. Ecco quindi cosa vedere a San Candido.
Un accenno di storia
San Candido affonda le sue origini nel 1.000 a.C., epoca a cui risalgono i primi insediamenti degli Illiri. Dopo i Celti, i Romani ne fecero un importante luogo di sosta lungo la strada diretta a nord.
Distrutto durante gli scontri tra Bavari e Slavi, il borgo si sviluppò successivamente intorno all’omonimo monastero, diventando un luogo di culto importante.
Cosa vedere a San Candido: il borgo
La cittadina si sviluppa intorno alla piazzetta su cui si affaccia la Chiesa Parrocchiale di San Michele. Costruita in stile romanico nel XII secolo, nel 1735 fu ristrutturata in stile barocco. Ciò che più colpisce sono la cupola del campanile e le statue dorate nelle nicchie sulla facciata. Molto belli anche gli affreschi all’interno.
È proprio intorno a questa chiesa che si svolge il caratteristico Mercatino di Natale, dove potrai acquistare prodotti locali e scaldarti bevendo vin brûlé e apfelglühmix (succo di mele altoatesine bollito con succo di arancia e spezie).
Da qui puoi passeggiare su via Peter Paul Rainer, ammirare gli edifici e fare qualche compera nei negozi che vendono prodotti locali. In inverno potrai imbatterti anche in meravigliose sculture di neve. Da oltre 30 anni, infatti, a gennaio si svolge a San Candido il Festival delle sculture di neve con artisti provenienti da tutto il mondo.
A poco più di 100 m. dalla piazza, Dolomythos è il museo più importante delle Dolomiti. Leggende e storia si intrecciano in un’esposizione di amuleti, minerali, piante e resti fossili, come quelli della Megachirella wachtleri, l’antenata di serpenti e lucertole.
Poco più avanti si trova il Convento dei Francescani, risalente alla fine del 1600, con l’annessa chiesa in cui è esposta una bella pala d’altare. Interessante anche il chiostro con le 31 tavole rappresentanti la vita di San Francesco.
Un’altra chiesa degna di nota è la cappella di Altötting e del Santo Sepolcro. Si tratta di due edifici addossati in cui si respira tanta spiritualità. Oltre agli affreschi e alle statue lignee, si può ammirare anche una riproduzione del Santo Sepolcro.
La Collegiata e la leggenda del gigante Haunold
La chiesa più importante del borgo si trova invece alle spalle di quella di San Michele. La Collegiata, dedicata ai santi Candido e Corbiniano, è una chiesa in stile romanico dl XIII secolo. Molto particolare il gruppo della Crocifissione, venerato da pellegrini provenienti anche da molto lontano.
Appena varchi l’ingresso, voltati e guarda sopra la porta. Il grande osso appeso sul muro si dice sia una costola del gigante Haunold.
La leggenda narra che Haunold era il figlio di un capitano romano il quale, dopo aver bevuto da una fonte miracolosa, crebbe fino a diventare un gigante. Gli abitanti di San Candido decisero di chiedere il suo aiuto per trasportare i pesanti blocchi utilizzati per costruire la chiesa. In cambio il gigante pretendeva di avere un vitello, grandi quantità di fagioli e una botte di vino ogni giorno. Queste pretese continuarono anche dopo il completamento dei lavori e diventarono insostenibili, così i sancandidesi decisero di scavare una trappola e lo uccisero. Naturalmente secondo la scienza si tratta invece dell’osso di un animale preistorico, ma a noi piace di più la versione della leggenda.
Sul retro della chiesa un piccolo e suggestivo cimitero.
Cosa vedere a San Candido: i Bagni
A un paio di chilometri dal paese, con una passeggiata nel Parco Naturale delle Tre Cime, tra i boschi di abeti rossi che in questo periodo sono ricoperti di neve, si raggiungono i Bagni di San Candido.⠀
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Qui ci sono cinque fonti termali, quattro delle quali sono potabili, ognuna con delle proprietà specifiche. Queste acque erano probabilmente utilizzate già all’epoca degli Illiri e dei Romani (70-160 d.C.).⠀
Nel 1586 il medico ungherese Scheiber fece costruire un sanatorio in cui venivano curati soprattutto pazienti affetti da tubercolosi.
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Quando nel 1902 il dottor Scheiber morì, la figlia trasformò il sanatorio nel Grand Hotel Wildbad. L’albergo era frequentato da aristocratici prussiani e austriaci, compresi Federico III di Prussia e l’imperatore austriaco Francesco Giuseppe I. In suo onore una delle fonti si chiama Kaiserwasser, cioè acqua dell’imperatore.
Durante la Prima guerra mondiale l’hotel diventò quartier generale dell’esercito austriaco e fu danneggiato. Successivamente si cercò di riportarlo agli antichi splendori, ma senza successo e così fu gradualmente abbandonato. Nonostante le condizioni in cui versa oggi, è facile immaginare il fasto che lo caratterizzava nei suoi anni di massimo splendore.
Pur non essendo accessibile, vale sicuramente la pena fare un’escursione qui, soprattutto in questo periodo, quando la neve rende l’atmosfera ancor più suggestiva e, ammettiamolo, anche un po’ tetra.
Poco distante si trova una piccola cappella, costruita proprio per gli ospiti dell’hotel.⠀
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Se si viene in automobile, all’inizio del sentiero (tutto in salita) c’è un piccolo parcheggio, ma è consigliabile posteggiare a San Candido oppure al parcheggio del Baranci. Se non hai l’auto, puoi prendere l’impianto di risalita al Baranci e poi scendere fino ai Bagni seguendo le indicazioni. Da lì puoi poi proseguire fino a San Candido.⠀
Dormire e mangiare vegano a San Candido⠀
Noi ci siamo trovati benissimo al Boutique & Gourmet Hotel Orso Grigio, proprio al centro di San Candido. Dalle finestre della nostra bellissima camera potevamo ammirare la chiesa di San Michele e il maestoso Monte Baranci.
Inoltre lo chef ha preparato dei menu vegani molto sfiziosi e presentati in maniera eccelsa, da gustare con gli occhi, ancor prima che con il palato.
San Candido: dove si trova e come raggiungerlo
San Candido, Innichen in tedesco, si trova in provincia di Bolzano nell’Alta Pusteria. Ha un’altitudine di 1.175 metri s.l.m. e il confine austriaco si trova a circa 8 km.
L’aeroporto più vicino è quello di Venezia, da cui è possibile raggiungere San Candido in circa 2 ore e mezza con un’auto noleggio. La strada migliore è quella che passa da Cortina d’Ampezzo e non da Auronzo di Cadore.
San Candido è raggiungibile anche in treno. Da Bolzano bisogna arrivare a Fortezza e da qui prendere il treno locale per la Val Pusteria. Esiste anche una navetta Bolzano-San Candido, che fa una sola corsa al giorno e il cui orario è collegato a quello dell’arrivo del Frecciargento proveniente da Roma.
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